Monster Hunter World
Monster Hunter è una delle serie di videogiochi in assoluto più apprezzate in Giappone, grazie soprattutto a certe incarnazioni mobile, nello specifico 3DS e PSP, di enorme successo. Con fatica però ha fatto capolino in occidente e non è sostanzialmente mai arrivato su PC, se non con una fugace apparizione con il MMORPG Monster Hunter Frontier Online. I giochi della serie Monster Hunter sono fondamentalmente degli rpg d’azione ambientati in un contesto fantasy che mettono grossa enfasi sulla caccia e sulle sue varie suggestive fasi, molto spesso cariche di tensione. Fulcro del gioco è anche il suo sistema di combattimento, fortemente dipendente dalla creatura che si affronta e dall’arma che si impugna. I giocatori devono dare la caccia a una serie di creature esotiche, spesso di grandi dimensioni e molto resistenti, all’interno di un ampio insieme di paesaggi le cui caratteristiche variano a seconda del momento della giornata. Combattimenti che sono diventati iconici nel corso della storia di Monster Hunter, arrivandoa durare anche 4 o 5 ore in alcune incarnazioni del gioco per le console portatili. Il tutto all’interno di unostile visivo tipicamente orientale, in cui soprattutto le forme delle armi sono parecchio pronunciate.
Monster Hunter ha complessivamente venduto circa 40 milioni di copie, la maggior parte nei mercati asiatici. In Occidente è sempre stato molto ben accolto dalla critica, ma non ha venduto molto. Con il nuovo capitolo, che introduce preponderanti elementi open world e un’articolata struttura multiplayer, Capcom intende invertire la tendenza. Infatti, grazie alla tecnologia di proprietà di Capcom MT Framework, per la prima volta verrà introdotta una vera e propria struttura open world, che porterà alla scomparsa delle fastidiose schermate di caricamento tra un’area e l’altra del mondo di gioco. Sarà quindi possibile vivere un’esperienza priva di interruzioni all’interno di ecosistemi complessi, ricchi di flora e fauna. Questo è proprio un grande cambiamento per Monster Hunter, anche in termini di equilibri di gioco, perché non è più possibile sfruttare il passaggio all’altra mappa per fuggire definitivamente dal mostro che insegue. Bisognerà prima o poi affrontarlo con le risorse residue a disposizione.
In Monster Hunter World la Commissione di ricerca si ritrova ad esplorare un Nuovo Mondo dopo essersi messa sulle tracce dei draghi anziani. Qui si imbatterà in un ecosistema complesso da decifrare dove, per mezzo della Quinta Flotta e dei suoi cacciatori membri di Classe A, ha il compito di rintracciare vari mostri, carpirne le peculiarità, tracciarli e annotare il tutto. L’avventura inizia su una nave, dove il giocatore si imbatterà in altri cacciatori di Classe A come lui, oltre che nella sua Assistente e nel suo Compagno. E’ l’occasione per delineare la fisionomia del proprio alter ego e del suo compagno, all’interno del classico editor di personaggi. I compagni di Monster Hunter sono quelli che all’interno del frastagliato lore della serie vengono conosciuti come Felyne. Loro hanno stretto un patto con i cacciatori per aiutarli nella caccia e durante le missioni attaccano i mostri e raccolgono materiali per il cacciatore stesso. Si possono dotare di equipaggiamento avanzato e usare strategicamente all’interno dei combattimenti.
Dopo un naufragio, il giocatore, guidato da un’assistente, si trova su un’isola lussureggiante, nonostante le avverse condizioni meteo: è già nel Nuovo Mondo. La sua prima missione è proprio quella di rinvenire la base della Commissione di Ricerca. Monster Hunter World, come i suoi predecessori, ha un complesso sistema di quest, alcune delle quali portano avanti la storia principale altre sono facoltative. Fondamentalmente si tratta di pretesti per mettersi sulla traccia delle prede e iniziare la caccia.
Fulcro del gioco è prepararsi a dovere, in termini di equipaggiamento e razioni alimentari per migliorare gli attributi, e poi iniziare la spedizione verso la zona in cui si trovano le prede. La parte della preparazione è dunque cruciale e si svolge all’interno dell’insediamento principale della Commissione tramite luoghi come il centro scorte, la mensa e la forgia, quest’ultima alla base del sistema di crafting.
Ma è proprio la base multiplayer a rendere Monster Hunter World differente rispetto alla tradizione della serie. La presenza di un nuovo sistema multiplayer drop-in consentirà, infatti, di giocare sia in solitaria che in modalità cooperativa in compagnia di altri tre compagni e per la prima volta gli utenti orientali avranno modo di collaborare con quelli occidentali. Subito dopo aver affrontato le prime missioni della storia principale, che fungono sostanzialmente da tutorial, è infatti possibile usare dei Flare SOS che permettono ad altre 3 persone di individuare la sessione di gioco e di condividere la nostra esperienza.
Monster Hunter mette a disposizione dei giocatori un ecosistema completo dove il mostro più grande dinamicamente sovrasta il mostro più piccolo. Il mondo è vivo e varia a seconda del momento della giornata e del tipo di fauna e flora presenti sulla mappa. Durante un combattimento contro un Gran Jagras, ad esempio, ci è capitato di riuscire a stordirlo e a mandarlo in fuga dopo averlo colpito lateralmente. Ecco che il mostro si reca verso una prateria con erbivori e inizia a mangiarne uno di loro per rifocillarsi. La sua pancia si gonfia e la pelle in quell’area diventa meno spessa: è il momento giusto per colpirlo proprio lì. Solo in questo momento, infatti, saremo in grado di sottrargli una consistente quantità di punti energia e fare in modo che il combattimento volga a nostro favore.
Il fatto che ci sia un’unica grande mappa che impedisce di fuggire definitivamente dal mostro non è l’unica grande differenza rispetto al passato. I fan di vecchia data di Monster Hunter, infatti, noteranno con stupore come venga evidenziato il quantitativo di danni arrecati alle bestie: dato che consentirà loro di variare la strategia di conseguenza (e di cambiare arma se la ritiene troppo poco efficace) o di ricorrere alla cote. Le armi infatti perdono in efficienza se usate troppo a lungo e vanno puntellate in acutezza per tornare ad essere efficaci proprio tramite la cote. Ad ogni modo, il giocatore non sa ancora quante risorse vitali massime ha il mostro: giocare “alla cieca” rimane dunque una delle suggestioni iconiche di Monster Hunter, che in alcune incarnazioni del passato metteva i giocatori di fronte a scontri lunghissimi, anche di diverse ore, senza potersi fare un’idea spannometrica sulla durata del combattimento.
Alla base delle meccaniche di gioco rimane l’esigenza di uccidere i mostri per farne lo scalpo, da usare poi per migliorare armi e armature. Il giocatore può attaccare specifiche parti del corpo dei mostri in modo da distaccarle dal resto e poi fare il “loot” su quella parte specifica per ottenere ricompense speciali e forgiare pezzi di equipaggiamento speciali. Durante i combattimenti bisogna guardare, inoltre, con attenzione le animazioni del mostro e i suoi atteggiamenti, in modo da imbastire le strategie migliori. A seconda della camminata, ad esempio, ci si può rendere conto se sono indeboliti o stanchi per il protrarsi della battaglia.
Molto importante anche la scelta dell’arma. All’interno di un sistema di combattimento che ricorda i Souls-like, e dove risultano fondamentali parata e schivata, le armi più potenti massimizzano la quantità di danni arrecati ma rendono il personaggio interpretato più impacciato. Bisogna trovare dunque il compromesso giusto tra agilità e potenza di fuoco. Le armi, inoltre, arrecano più o meno danni a seconda del punto in cui si colpisce, del tipo di pelle del mostro e delle caratteristiche stesse dell’arma, ad esempio se è elettrica.
Sono tutti elementi che puntano a incrementare l’enfasi sulla caccia e sul fascino che ne deriva. Come gli “insetti guida”, che si alimentano con il rinvenimento di indizi sugli spostamenti della preda e che servono per trovare le tane dei mostri. Gli insetti guida, infatti, reagiscono alle tracce dei mostri e alle altre sostanze presenti nell’ambiente e costituiscono una novità rispetto alla tradizione della serie, nella misura in cui rendono il gioco più accessibile e diluiscono quella sensazione di dover agire “alla cieca” a cui abbiamo fatto menzione prima.
Come dicevamo, armi differenti garantiscono esperienze di combattimento differenti. Gli spadoni, ad esempio, colpiscono con una potenza devastante, mentre spada e scudo consentono affondi fulminei. La balestra pesante, anche se poco maneggevole, scocca potenti dardi, e così via. Altrettanto importante l’equipaggiamento, come in un classico gioco di ruolo, il cui funzionamento è basato sui cosiddetti set di equipaggiamento. Ciascun pezzo conferisce una certa quantità di difesa, insieme ad abilità di equipaggiamento che aiutano durante le battute di caccia. Il giocatore deve abbinare i pezzi cercando la combinazione che meglio si adatta al suo stile di gioco.
All’interno dell’insediamento della Commissione abbiamo poi trovato il cosiddetto centro di coordinamento, che si può vedere come un hub fra tutte le missioni disponibili. Questo, infatti, si occupa delle richieste dei ricercatori e gestisce le risorse necessarie per le loro ricerche. E’ inoltre possibile gestire da qui le taglie sbloccate durante le missioni, ovvero la possibilità di rintracciare certe bestie e trovare oggetti ed elementi utili per il crafting.
Capcom ha inoltre innalzato il livello di ostilità delle creature tra loro, di conseguenza i giocatori avranno spesso l’opportunità di trarre vantaggio dagli scontri tra le bestie. Questo giova anche sul piano del coinvolgimento, visto che si ha la sensazione di far parte di un ambiente che, come lo abbiamo definito prima, è vivo e dinamico. C’è una grande varietà di creature in Monster Hunter World, dalla lucertola Pukei-Pukei e la sua lingua allungabile, al terrificante mostro Nergigante.
I giocatori avranno a disposizione una grande varietà di oggetti che li aiuteranno nell’esplorazione del fantastico ambiente di gioco, come il Glider Mantle. Il mantello può estendere il tempo di permanenza in aria dopo un salto e in alcune aree è possibile sfruttare delle correnti di vento ascensionali per raggiungere velocemente posizioni elevate. Il Challenger Mantle, invece, consente di attirare specifiche creature, inducendole ad attaccarci per imbastire certi tipi di strategia.
In Monster Hunter World ci sono 8 mappe come quella che abbiamo descritto, e ciascuna di esse è popolata da mostri variabili in base al momento della giornata e alle condizioni meteo. Il giocatore deve quindi pianificare anche le tempistiche delle battute di caccia, oltre che prepararsi a dovere come abbiamo visto. Può sfruttare gli elementi dello scenario, come i cespugli per nascondersi alla vista dei mostri e attaccarli solo nel momento giusto.
In definitiva, Monster Hunter World può rappresentare l’occasione giusta per gli utenti PC e di console next-gen per entrare in una serie di grande tradizione e di sicuro fascino, se ci si lascia cullare dalla suggestione della caccia e del contesto fantasy di stampo chiaramente orientale. La qualità di questo prodotto dipenderà fortemente dalla varietà in termini di scenari di gioco e di azione di gioco, ovviamente non giudicabile solo dopo poche ore.
Si tratta, infatti, fondamentalmente di un gioco di ruolo molto esteso che in certi elementi ricorda Dark Souls o The Witcher, ma il cui cuore è rappresentato proprio dalla caccia di enormi e impressionanti creature, dal loro rintracciamento e dalla preparazione agli scontri. Un prodotto che promette decine di ore di gioco e che può essere affrontato anche in multiplayer con gli amici grazie al sistema di drop in drop out.
Sarà disponibile dal 26 gennaio 2018 su PS4 e Xbox One, successivamente su PC.
Si ringrazia hwupgrade.it