Tekken 7
Sin dal lontano 1995 i giocatori appassionati delle varie edizioni di Tekken aspettavano una uscita su Pc. Finalmente ciò si è realizzato nella settima edizione di questo bellissimo gioco.
Analizziamo più in dettaglio la struttura del game-play.
Dal punto di vista narrativo, questo episodio pone fine alla lotta fra Kazuya Mishima e suo padre Heihachi, uno scontro di inaudita violenza che nel corso degli anni ha assunto varie forme, ponendo di fatto entrambi i personaggi dalla parte dei “cattivi”. Stavolta però viene fatta luce sulla morte di Kazumi, la madre di Kazuya, e sul ruolo svolto del malefico Akuma in tutta la vicenda. La campagna dura circa tre ore e non mancano sorprese e colpi di scena, senza sconfinare in situazioni ridicole ma con un’eccessiva pesantezza delle cutscene addizionali in stile “graphic novel”, in cui la voce narrante di un giornalista racconta i progressi della sua indagine sulla famiglia Mishima: per fortuna è possibile saltarle.
Come da programma, nel corso della storia si vestono i panni di diversi personaggi ed è dunque necessario rapportarsi a tanti stili di combattimento, sebbene il grado di difficoltà non desti mai grosse preoccupazioni (quantomeno al livello “Normal”) se non nelle fasi finali, quando l’obbligo di scartare di lato utilizzando lo stesso comando del salto evidenzia tutti i limiti dei normali controller e di un’impostazione che gli sviluppatori avrebbero potuto riconsiderare. Tali mancanze vengono a galla in particolare durante lo scontro extra che si sblocca al termine dello story mode, quando diventa davvero complicato anche solo avvicinare un avversario che non fa altro che “spammare” attacchi dalla distanza. Oltre alla normale serie di combattimenti, la campagna vanta anche un egual numero di “episodi extra” che mettono in campo altri personaggi, mostrandone lo scontro da molteplici punti di vista ma aggiungendo ben poco alla narrazione.
C’è una modalità pensata appositamente per l’ottenimento di questi extra, che vengono tuttavia sbloccati anche con l’impiego della valuta virtuale del gioco, ottenibile in vari modi, anche aggiudicandosi gli intriganti tornei online. Questi ultimi rappresentano senza dubbio il punto di forza dell’offerta multiplayer, sebbene su PC si registri ancora qualche insicurezza dei server (è capitato anche di sperimentare un po’ di lag) e le stanze aperte non siano tantissime: con un numero massimo di otto partecipanti, si procede con un doppio girone (quello standard e quello riservato a chi ha esordito con una sconfitta) e la possibilità di assistere ai match degli altri utenti per ingannare le attese, per poi vedere assegnati premi in denaro ai primi tre classificati. Oltre all’ottenimento di oggetti extra per la personalizzazione, le monete possono essere utilizzate anche per rivisitare l’intera saga di Tekken attraverso le cutscene originali e ricche gallerie: una bella idea, dal sapore giustamente celebrativo.
Gli sviluppatori di Tekken 7 hanno effettuato un’opera di bilanciamento per l’intero roster, ma è chiaro che i riflettori sono puntati in particolar modo sulle new entry: Katerina Alves, un’esperta di Savate brasiliana, dotata di svariate combo molto semplici da eseguire e dunque decisamente indicata per i giocatori alle prime armi; Claudio Serafino, potente esorcista italiano doppiato nella nostra lingua (tutti i personaggi del gioco parlano nel proprio idioma, con i sottotitoli in italiano: l’effetto è molto interessante); Shaheen, un guerriero mediorientale anch’esso equipaggiato con sequenze di colpi piuttosto immediate e semplici da eseguire; Lucky Chloe, una otaku vestita da gatta che picchia dannatamente duro; Master Raven, una ninja dotata di innesti bionici che alla bisogna tira fuori una devastante katana; Josie, una ragazza filippina esperta di kickboxe ed Eskrima; Gigas, un essere enorme e misterioso, decisamente più rapido di quanto ci si possa aspettare; Jack-7, ultima revisione del robot visto fin dal primo episodio di Tekken; Kazumi Mishima, degna moglie di Heihachi, che condivide con lui e Kazuya diverse manovre; e infine Akuma, che miscela in modo intrigante le mosse tipiche di Street Fighter con l’approccio strategico di Tekken. Ai movimenti di base, che riprendono la tradizione della serie, indugiando raramente sulle mezzelune e puntando più che altro sulle sequenze di tasti, si aggiungono nuove e interessanti manovre; su tutte le Rage Art, a cui è possibile ricorrere quando si dispone di poca energia e che consentono di ribaltare letteralmente le sorti dello scontro, arricchendo il gameplay di un ulteriore elemento tattico.
Si ringrazia multiplayer.it